Dopo la frenesia estiva, Alghero si prende un paio di mesi di riposo e un pochino si ferma, cullata dal suo mare che si raffredda e rannicchiata su se stessa, ad abbracciare i suoi cittadini dopo che il pienone dei mesi caldi non c’è più.

Quando si avvicina il Natale, però, Alghero rifiorisce di mille luci e il suo centro storico diventa un piccolo gioiello luccicante dove gli addobbi natalizi, le stelle di Natale e la pietra chiara degli edifici antichi si mescolano.

Dal Lungomare Barcellona, dove possiamo lasciare l’auto, avviamoci a piedi verso le mura del centro storico, poco prima del tramonto. Il sole che cala si specchia nell’acqua calma su cui galleggiano le barche e gli yacht. I loro alberi sono una foresta sottile che nereggia sullo sfondo del cielo ancora chiaro come alabastro. Il campanile della Cattedrale di Santa Maria (Cattedrale dell’Immacolata Concezione) e la cupola colorata della Chiesa di San Michele svettano al di sopra della cinta muraria.

Avviciniamoci alla Torre della Maddalena e attraversiamo la Porta a Mare. Salutiamo la piccola Madonna chiusa in una teca di vetro in alto a destra ed entriamo nella Piazza Civica. Eccoci immersi in un salotto dai colori caldi, le boutique aperte, le fioriere colorate, il profumo di caramelle che proviene dal negozio lì vicino. Se proseguiamo verso destra, lungo la lieve salita, passeremo nella Piazza del Duomo, sulla quale si apre l’imponente facciata neoclassica della Cattedrale di Santa Maria, con le sue colonne che sembrano persino troppo grandi per la piazza su cui svettano.

Accanto alla cattedrale spunta un pozzo, e il palazzo davanti al quale sorge è chiamato appunto del Pou Salit (del pozzo salato): si racconta che le donne algheresi ne usassero l’acqua salata per fare il pane. Oggi è una delle sedi della Facoltà di Architettura. Davanti a noi si intravede il mare. Continuiamo su per una breve scalinata e sbuchiamo sui Bastioni Marco Polo. Il vento freddo ci investe all’improvviso, ora che siamo usciti dalla protezione del centro, e il mare di Alghero si estende oltre i bastioni fino al profilo di Capo Caccia che si allunga sulla linea dell’orizzonte. La nostra curiosità è attirata da un grosso catafalco posto poco lontano dal parapetto. Si tratta di una delle tre ricostruzioni delle catapulte usate nel Medioevo come difesa della città, disposte tra i sei cannoni risalenti al XVI secolo. Se abbiamo calcolato bene i tempi, o se siamo semplicemente fortunati, ci troviamo in questo punto dei bastioni al momento del tramonto. Il sole, una sfera d’oro fuso, si è ormai adagiato sul mare e lo incendia, mentre il cielo si riempie di sfumature rosse e rame.

Torniamo nella Piazza Civica e intrufoliamoci nelle stradine addobbate. Vicino a noi inizia via Carlo Alberto, la strada principale che taglia il centro storico dalla Piazza Civica fino ai Bastioni Cristoforo Colombo. Si può percorrerla fino in fondo e arrivare di nuovo sul mare, quasi come una piccola Rambla rubata a Barcellona, di cui Alghero sembra la sorellina minore. Ma prendiamoci il tempo di deviare invece in tutte le stradine e in tutti i vicoli pavimentati di ciottoli che si intersecano uno con l’altro. Non corriamo il rischio di perderci, il centro è piccolino. Giriamo in Via Roma, la prima strada a intersecare quasi ad angolo retto via Carlo Alberto.

Osserviamo le vetrine dei negozi, dalle catene più famose agli empori più caratteristici, e riempiamoci gli occhi di tutti gli addobbi che contrastano con la severità delle pietre antiche. Il rosso dei gioielli in corallo attira la nostra attenzione, assieme all’oro nelle vetrine delle numerosissime gioiellerie.

Torniamo sulla Via Carlo Alberto e riprendiamo a seguirla. Tra tutti i negozi, tra tutte le gioiellerie (sono veramente tantissime) sotto un lungo drappo rosso scuro ricamato, spunta la facciata lineare della Chiesa di San Francesco. Spesso, la sua austerità è vivacizzata dai colori dei quadri esposti da un artista di strada.

Arriviamo a Piazza Sventramento e compriamo magari un po’ di torrone alla bancarella, mentre decidiamo dove andare. Possiamo proseguire lungo via Carlo Alberto e raggiungere i Bastioni, oppure continuare il nostro giro di shopping lungo via Gilbert Ferret.

Continuiamo lungo via Carlo Alberto, si intravede una chiesa da qui. Ci avviciniamo e scopriamo che la grande facciata bianca appartiene alla Chiesa di San Michele, quella dalla cupola rivestita di mattonelle dai mille colori che avevamo visto avvicinandoci dalle banchine del porto.

Percorriamo l’ultimo tratto della via, curiosiamo magari nella fornita libreria “Il Labirinto” che incontreremo lungo la strada, e usciamo di nuovo allo scoperto.

Siamo di nuovo affacciati sul mare. Il sole è tramontato e la luce calda dei lampioni illumina la passeggiata lungo i Bastioni Cristoforo Colombo, verso destra. Davanti a noi si erge la Torre di Sulis, sull’omonima piazza che si estende alla nostra sinistra.

Vogliamo continuare lo shopping e allora attraversiamo la piazza e rientriamo nel centro storico attraverso il Largo San Francesco. Incontriamo un’altra torre qui, alta e larga, ed è la Torre di San Giovanni.

Se non è già ora dell’aperitivo ma siamo ancora in tempo per una merenda, anche se forse un po’ tardiva, dalla torre proseguiamo sulla destra e poi giriamo subito a destra in via Sassari per fermarci da “Ciro” per una cioccolata con panna, magari accompagnata da una fetta di torta (ma solo se non ci siamo già mangiati tutto il torrone appena comprato!).

Altrimenti, dalla Torre di San Giovanni, andiamo a destra in Via Gilbert Ferret, o proseguiamo dritti in Via Simon per vedere altri negozi. Alla fine di Via Simon si apre Piazza Porta Terra, dominata dalla Torre Porta Terra. Di giorno si può entrare gratuitamente in questa torre e salire in cima ad ammirare dall’alto il centro storico di Alghero e il porto turistico. Nel periodo delle feste, questa torre viene sempre addobbata con qualche particolare composizione a forma di albero di Natale.

Il nostro giro di shopping è finito. Continuiamo lungo via Sassari fino al Lungomare Barcellona.

Dietro di noi, i lampioni illuminano le mura esterne del centro storico, il mare è una calma distesa nera e in cielo occhieggia la falce della luna.

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